Non è possibile possedere un gatto. Nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari.
Questa frase di Sir Harry Swanson potrebbe definire alla perfezione l’equilibrio di Romeow, il cat bistrot che ha aperto già da otto anni a Roma, nel quartiere Garbatella.
Nato da una idea di Valentina, animalista e vegana convinta, questo luogo assolutamente unico dove ci si prende cura e si accudisce i gatti con amorevolezza e affetto.
Sì, perché qui i veri titolari sono i sei gatti, tre maschi e tre femmine, che dalla Onlus Luna di Formaggio hanno preso dimora nel locale, regnanti indisturbati.
Valentina infatti ci tiene a precisare che la prima regola del suo locale è quella di non dar fastidio ai gatti. Loro sono lì per ricordare che l’essere umano non è l’unico essere vivente e senziente sulla terra e che ogni vita va rispettata e presa in considerazione.
E infatti Romeow propone una cucina assolutamente vegana di grande fantasia e qualità.
Due gli aspetti essenziali: il primo, la scelta accurata delle materie prime e l’autoproduzione di molti ingredienti fondamentali quali il tofu, il seitan, le ricotte di mandorle, i latti vegetali per la pasticceria e molto altro.
Le proposte di Romeow non hanno i nomi degli alimenti animali, perché si è cercato di trovare nomi alternativi e creativi, sia per evitare che il cliente si aspetti il sapore del corrispettivo animale, sia per evitare la critica di chi dice che non è giusto usare il nome dell’alimento originale se in realtà la ricetta è diversa.
Secondo, la regola per cui non è necessario scimmiottare i piatti tradizionali che contengono ingredienti animali. Cioè qui non troverete l’amatriciana vegana. La cucina vegan ha una sua dignità creativa e non necessita di copiare. Questa la filosofia di Valentina.
A differenza dei soliti ristoranti che propongono sempre gli stessi piatti per anni, da Romeow si elabora un menù nuovo ad ogni stagione.
Nuove proposte gourmet, nuove combinazioni e nuovi abbinamenti per regalare a chi si affida al vegan un’esperienza culinaria originale, di alto livello e sempre ricca di nuovi stimoli.
Questi sicuramente gli ingredienti di un successo inaspettato anche per chi, come lei ha creduto così fortementein questo progetto tanto da abbandonare il famoso “posto fisso” e dedicarvi ogni energia di tempo ed economica.
Oggi a Valentina viene spesso chiesto di poter aprire dei locali in franchising in altre zone di Roma e anche in altre città.
Anche questo è fondamentale: l’amore e il rispetto per gli esseri viventi non passa attraverso il riscontro economico.
È una risposta a chi all’inizio ha criticato la scelta di tenere animali nel locale volendo quasi far intendere che fossero strumentalizzati per creare curiosità e quindi clientela.
Valentina ha dimostrato che Romeow è più di un bistrot, più di un ristorante. È il progetto di un futuro in cui vegan non sarà più una minoranza ma sarà la bandiera dell’eguaglianza di tutti gli esseri viventi.