Publio Ovidio Nasone, grande scrittore latino diceva: “Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione”.
Una singola bevanda, che da sola ti si offre e come dentro un bel calice, ti chiede di miscelarla e delicatamente annusarla, regalando una sinfonia di sensazioni e di alchimie difficili da tradurre.
Questa giostra di emozioni e voluttà, l’ha attraversata e vissuta a pieno, fin da giovanissimo, Simone Bartoli, diplomatosi come Sommelier, a 18 anni nella sua amata Pistoia, città dove è nato.
Un vortice di sensazioni, che lo spinge anche ad iscriversi all’Università alla Facoltà di Lettere e Filosofia, un treno di studi funzionali al suo grande interesse per il vino, uno specchio per conoscere meglio una bevanda di cui molto si dice e poco si sa veramente, da degustare anche con la mente.
Il vino è una gioia da bere già con gli occhi, lasciandosi innaffiare da tutte le sue sfumature, per apprezzarne a pieno corpo e colore.
Per Simone, non si tratta di una semplice spremitura di uve messe nel bicchiere, ma un modo di pensare, una concezione di grani di idee, di battiti, che vengono poi fusi un una bottiglia.
Nasce così la passione per la scrittura, la fusione tra filosofia e vino che porta il nostro giovane sommelier a realizzare il suo primo libro “Vino da bere con gli occhi” edito nel 2016 da Settegiorni e presentato in anteprima alla fiera enogastronomica “Toscana in Bocca” ed in via ufficiale alla presentazione della guida “Slow Wine” dove ha ottenuto un ottimo successo.
Dedicato agli appassionati del vino, questo libro contiene dei rari scatti fotografici capaci di affascinare anche i più esperti degustatori e sommelier; sfogliando le meravigliose pagine di questo volume, Simone ci regala non solo scatti ma emozioni, non solo immagini, ma riflessioni, non solo colori, ma pensieri. Un libro che nasce dalla sua grande conoscenza e dall’incontro con il testo di Massimo Donà, “La filosofia del vino”, che ha rimesso in moto il lato creativo e comunicativo di Simone e che, come negli altri suoi volumi, ha aperto connessioni insolite: dal tastevin al bicchiere, dal campo alla bottiglia, riuscendo ad insegnare emozionando, a dissetare osservando, a formare immaginando.
Altri volumi e progetti sono in rampa di lancio, per continuare con questo suo viaggio fantastico nel mondo del vino, con esperienze, degustazioni e la sua presenza come imprenditore nel mondo della ristorazione che, per forza di cose, si lega in un matrimonio unico con il cibo. Oggi nella sua casa possiede circa 1200 bottiglie di Vin Santo che, sicuramente troveranno ben presto altre compagne essendo lui un amante anche di altri vini eccellenti come il Tignanello, il Vermentino nero, il Verdicchio e la Passerina; vini speciali che ti portano a dire : “Sono inebriato di essi” e ti portano a degustare sempre non solo con le labbra, ma anche con l’infinito pensiero, tradotto in pagine di scrittura, o meglio in bicchieri di vino.