Vino è un termine maschile che già di per sé si colora di venature possenti e virili, ma che a Villorba, in provincia di Treviso, si veste anche di abiti femminili grazie alla presenza, all’interno della Cantina Pizzolato, di Sabrina Rodelli, moglie di Settimo Pizzolato, titolare dell omonima azienda.
“Del vino ci si innamora per forza – ci spiega l’amministratrice dell’azienda – perchè quello enologico è un mondo che parte dalla terra fino ad arrivare allo spirito, infiammando l’anima e inebriando lo spirito. Un mondo che esalta le radici della vigna e le fa brillare in un calice di vino.
Sabrina, arrivata in questa realtà nel 1999 per occuparsi dell’attività commerciale e dello sviluppo di nuovi prodotti, si è lasciata davvero travolgere da questo mondo, divenendo sommelier FISAR e anche la vera e propria anima creativa dell’azienda.
Fondata nel 1985 da Settimo Pizzolato, l’azienda oggi conta di 75 ettari di vigneto gestiti direttamente, oltre ad una rete di circa 40 conferitori certificati biologici, che innalzano la superficie vitata totale a 260 ettari complessivi, tutti certificati bio.
Cantina Pizzolato ha dato un’impronta notevole al mondo dei vini biologici e sostenibili nel territorio trevigiano, valorizzando i propri prodotti anche attraverso la microvinificazione dei vitigni resistenti alle crittogame (conosciuti come Piwi) per coniugare sempre più tecnologia e ambiente.
Il tema della sostenibilità è centrale per Sabrina che è particolarmente fiera delle ultime “creature” della sua azienda: HO’OPA, HUAKAI, e KONTI-KI; si tratta rispettivamente di un vino frizzante Pet Nat ottenuto da uve Johanniter, di un bianco fermo da uve Bronner e di un rosso blend di Merlot Khorus, Cabernet Cortis e Prior.
Le scelte fatte negli anni vanno tutte nella direzione del rispetto dell’ambiente, utilizzando vetro leggero e carta riciclata per le etichette, oltre alla riduzione massima dei trattamenti in vigna.
Proprio le etichette hanno sempre avuto la capacità di essere molto coinvolgenti: nasce la linea di vini H-Heroes all’epoca per celebrare le persone comuni, impegnate a destreggiarsi tra i mille impegni che diventano i silenziosi eroi di tutti i giorni; guardando queste etichette è divenuto quindi naturale per la cantina pensare di dedicare oggi questi vini a tutti gli “eroi con la maschera” che stanno combattendo quotidianamente la lotta contro l’epidemia in corso: medici, infermieri, ma non solo…. Anche operatori sanitari, commessi, commercianti, forze dell’ordine e tutti coloro che stanno donando il loro impegno in prima linea. Un riconoscimento questo ,morale, che viaggia all’unisono con l’aspetto etico dell’azienda e ne avvalora il suo impegno, la sua grandezza e importanza.
Ma altri importanti riconoscimenti si sono sommati negli anni, come il bollino rosso, ottenuto al Merano Wine Festival, e la medaglia d’argento all’AWC Vienna International per il “Malanotte DOCG 2013”; l’inserimento nella guida 5 StarWines di Vinitaly con 90/100 per lo Spumante Moscato dolce 2017 e il secondo posto della classifica “100 Best Wine Buys” di Wine Enthusiast per il Prosecco frizzante Pizzolato-Fields distribuito in USA.
Il Prosecco Extra Dry ed il Raboso Malanotte del Piave DOCG “Il Barbarossa” sono, a detta di Sabrina, i vini che meglio rappresentano il loro territorio; in particolare il loro Prosecco può fregiarsi di essere il Prosecco imbottigliato più venduto in Svezia; un riconoscimento che non solo li rende fieri, ma anche davvero importanti sui mercati dei Paesi Scandinavi.
Il Malanotte ha impresso il viso di Settimo in etichetta e prende il suo nome da quello che un tempo era il colore della barba del titolare; un vino austero, di corpo e molto profumato, adatto a piatti succulenti, ma ottimo anche come vino da meditazione, da provare, ad esempio, con il cioccolato.
Ritorna spesso la figura di Settimo nelle parole di Sabrina: un timoniere capace di condividere e delegare, sotto la cui guida l’azienda è cresciuta tantissimo in pochi anni, divenendo una realtà importante, una grande famiglia in cui ognuno ha il suo ruolo e si condivide tutto.
La cura per il dettaglio e l’attenzione nell’ascolto dei clienti per comprenderne le esigenze sono gli ingredienti alla base del loro successo e a chi muove la critica che questa sia una azienda troppo commerciale, Sabrina risponde con fierezza: “Siamo attrezzati per creare l’opportunità dove c’è un problema.”
La grande scrittice e giornalista Oriana Fallaci così desciveva lei e tutte le donne: “Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai”.
Entrare in punta di piedi in un’azienda già di per sè affermata, grazie a Settimo e la sua famiglia, e arrivare a rivestire un ruolo cardine, inserendo una marcia in più, con grande intraprendenza, è ciò che ha reso Sabrina una donna manager; una donna innamorata del suo lavoro, del mondo del vino e di tutto ciò che ruota intorno ad una vigna, che sposa il nettare degli dei, proprio come un uomo sposa la sua donna.