BENVENUTI A BANFI!

A sud di Siena si trova un incantevole borgo medievale, circondato da una possente cinta muraria e dominato da un antico castello… è Montalcino, a ovest di Pienza, una bellissima città storica immersa nello splendido paesaggio del Parco Naturale della Val d’Orcia e rinomata in tutto il mondo per la produzione del Brunello di Montalcino. Il borgo è rimasto pressoché intatto dal XVI secolo. Da Montalcino si apre davanti agli occhi un paesaggio mozzafiato: un continuo susseguirsi di sinuose colline, antiche querce, pittoreschi alberi d’olivo, panoramiche strade di campagna che serpeggiano attraverso armoniosi vigneti e cipressi isolati qua e là.

E’ qui che nasce Banfi nel 1978 grazie ai fratelli italoamericani John e Harry Mariani che vollero, fin da subito, integrare una produzione viticola di qualità con una cantina moderna, coadiuvati dal grande enologo Ezio Rivella. I due fratelli rilevarono nel 1979 la storica casa vinicola piemontese Bruzzone, attiva fin dal 1860 e specializzata nella produzione di spumanti, dando vita al marchio piemontese del gruppo, oggi Banfi Piemonte. La sua proprietà si estende tra i comuni di Novi Ligure e di Acqui Terme su una superficie di 50 ettari di cui 46 a vigneto.

La tenuta Banfi con i suoi 2830 ettari di proprietà si estende a sud di Montalcino ed è coltivata per circa un terzo a vigneto e per il resto a oliveti, frutteti (in prevalenza susini), cereali, altre coltivazioni, bosco e terreni incolti. Ma l’amore per la Toscana ha di recente avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione: Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico.

Banfi ha puntato anche sull’ospitalità fino a far diventare il Castello di Poggio alle Mura, dopo attento restauro, un centro elegante e adatto alle più svariate occasioni, dagli anniversari agli eventi speciali, dai lunghi soggiorni alla visita di un solo giorno.

L’origine del Castello è sicuramente anteriore al IX secolo e, da alcuni sotterranei scavati nel tufo e reperti ritrovati, si pensa che ci fosse un insediamento già in epoca Etrusca. L’ultimo passaggio di proprietà del Castello avviene nel 1983 quando, danneggiato dai danni subiti durante la II Guerra Mondiale, entra a far parte dell’azienda vitivinicola Banfi. Dopo il restauro meticoloso il Castello offre oggi un’ospitalità completa e articolata: si può andare a visitare la cantina e mangiare nei due ristoranti per assaporare le specialità della cucina toscana preparate con ingredienti freschi. Per il pranzo La Taverna sotto le antiche volte e per la cena l’elegante e raffinata Sala dei Grappoli, Stella Michelin. L’Enoteca, inoltre, ricrea l’ambiente di una vera bottega toscana dove gli ospiti possono degustare la completa selezione dei pregiati vini Banfi accompagnati da salumi e formaggi locali.

Sotto l’ala nord del Castello Banfi si trova una deliziosa cantina in miniatura, la Balsameria. Il cosiddetto Condimento Balsamico Etrusco è un aceto balsamico molto raffinato, così chiamato perché ottenuto con i metodi tradizionali degli antichi Etruschi. Le uve raccolte tardivamente vengono pigiate, poi il mosto viene cotto e lasciato raffreddare e collocato in botti di legno per 4/8 mesi. Durante questa permanenza si avvia il cosiddetto processo di “balsamizzazione”. In seguito si effettua man mano il travaso in botticelle da 60 a 25 litri e di legno diverso (rovere, castagno, ciliegio, frassino e gelso) fino a colmare l’ultima botticella da 25 litri dalla quale viene prelevata, a fine maturazione, la salsa balsamica. Con questa procedura l’invecchiamento si protrae per circa 12 anni.

Il Castello è perfetto per festeggiare i matrimoni nelle sue sale:

  • Sala del Capitano dove in un unico tavolo si possono accogliere fino a 28 ospiti oppure fino a 50 ospiti in tavoli separati;

  • Primo cortile del Castello perfetto per un aperitivo o per una cena informale sotto il loggiato per massimo 30 persone;

  • Secondo Cortile del Castello per organizzare un banchetto per massimo 30 persone e adatto anche dopo cena per un aperitivo di benvenuto o per una cerimonia simbolica;

  • La Terrazza ideale per una cena per massimo 66 persone;

  • La Piazzetta ideale per una cena seduta all’aperto per massimo 30 persone e adatto anche per un barbecue o un brunch;

  • Il Roseto in un magnifico giardino di rose bianche con vista magnifica sui vigneti e ideale per un aperitivo rinforzato o per la cerimonia per un massimo di 70 persone;

  • Il Giardino della Fontana in un giardino affacciato sui vigneti, ideale per un cocktail o una cerimonia simbolica;

  • Sala del Teatro al secondo piano del Castello ideale per il dopo cena con musica e per il taglio della torta per un massimo di 30 persone;

  • La Taverna per un massimo di 30 persone, ideale per un pranzo o una cena;

  • Sala degli Amici di Castello Banfi sopra la Taverna, con vista sul Castello e ideale per accogliere massimo 15 ospiti.

Da marzo 2007 è aperto l’hotel Il Borgo con 14 lussuose camere e suites e dal 2019 fa parte della prestigiosa associazione Relais & Chateaux. Il Castello, sempre nel 2019, è rientrato nella top 10 dei resort hotels stilata da Travel Leisure.

Se i vigneti sono l’anima del Castello la cantina ne è senz’altro il cuore. Essa si avvale delle più avanzate tecnologie, frutto di avveniristiche sperimentazioni tecniche. L’ultima innovazione è una nuovissima area di micro vinificazione, una cantina nella cantina, nata per esaltare la ricchezza dei vari vitigni; essa è visibile grazie ad alcune soluzioni architettoniche, come il ponte sopraelevato che attraversa idealmente tutto il processo di vinificazione.

Agli inizi degli anni ’80 Banfi, in collaborazione con l’Università di Milano, avvia un progetto di ricerca incentrato, per la prima volta nella storia dell’enologia, sul Sangiovese. Da una prima analisi risultano presenti, nell’azienda Banfi e nelle zone limitrofe, circa 650 differenti cloni di Sangiovese. Dal primo gruppo di cloni ne sono stati selezionati 180, impiantati in un vigneto-catalogo, micro vinificati separatamente, fino ad individuare 15 cloni che rappresentano al meglio le caratteristiche di questa uva eccezionale.

Horizon è la filosofia di produzione che consente di ottenere la migliore espressione del Sangiovese grazie alla ricerca sulla selezione clonale, alla zonazione dei vigneti e a soluzioni di alto livello dalla vigna alla Cantina. Le uve, raccolte a mano, arrivano in cantina e dopo la selezione manuale dei grappoli segue quella degli acini per garantire una materia prima perfetta. Oltre ai vitigni Sangiovese e Moscadello, sono presenti anche le principali varietà nobili internazionali. I suoli, ricchi di argilla e calcio, favoriscono la crescita ottimale della vite e la ricchezza in scheletro completa il profilo aromatico dei bianchi conferendo tipici sentori minerali.

Il clima è importantissimo nella coltivazione della vite: nella tenuta Banfi vi è un altro indice di insolazione e una elevata ventilazione con precipitazioni soprattutto autunnali. Il clima temperato permette alle uve, con le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, di maturare in modo ottimale.

Nel processo di affinamento del vino i legni sono i protagonisti indiscussi ed è per questo che Banfi ha condotto una ricerca sui legni scegliendo infine il rovere francese. I legni vengono esposti per 3 anni all’aperto, in uno spazio di oltre 100 m3, disposti ad ettagono per garantire un’evoluzione qualitativa del legno omogenea e costante. Dopo la stagionatura si passa all’assemblaggio delle barriques con particolare attenzione alla tostatura: la temperatura è bassa e prolungata per evitare la sbollatura.

I vini prestigiosi Banfi sono fortemente legati al territorio di provenienza: dai grandi vini di Montalcino (Brunello, Rosso e Moscadello di Montalcino), dal Chianti a Bolgheri e al Chianti Classico e ad alcune denominazioni piemontesi. Banfi, oltre ai vini di propria produzione, ha aggiunto Concha y Toro (cileno) ed Emiliana, conosciuta per la sua produzione biodinamica e biologica. Banfi distribuisce inoltre, in esclusiva per l’Italia, il pregiato Champagne Joseph Perrier.

Banfi, tra il 2008 e il 2009, in collaborazione con alcune vetrerie, ha effettuato uno studio sulle bottiglie leggere: la bottiglia bordolese da 400 grammi anziché da 570 grammi consente notevoli benefici ambientali e di costi.

All’interno del Castello si trova il Museo della Bottiglia e del Vetro intitolato a Giovanni F. Mariani. Il percorso del museo illustra le alterne vicende della produzione del vetro nella storia dal V sec.a.c. ai nostri giorni. Molto interessanti gli oggetti di vetro dell’antica Roma che, a detta dei critici, sarebbe una delle più vaste collezioni private del mondo. Possiamo trovare anche antiche bottiglie da vino, bicchieri veneziani e opere moderne veneziane tra le quali la bellissima “Portatrice” di Pablo Picasso.

Castello Banfi organizza anche Tour e Degustazione dell’Olio Extra Vergine d’Oliva con visita in un frantoio locale per provare i sapori autentici della Val d’Orcia. L’esperienza, della durata di circa un’ora e mezza, include: tour guidato del frantoio e degustazione di 3 oli d’oliva; aperitivo con formaggi, miele, bruschetta e vino Montecucco. Il frantoio è situato a circa 15 minuti dall’hotel.

Altra bellissima iniziativa è la Caccia al tartufo, stupenda avventura in una riserva privata di tartufi, un’imperdibile occasione per imparare questa antica arte. Dopo questa esperienza all’aria aperta, segue un ottimo pranzo tipico toscano.

Da ricordare anche Banfi e cultura che si sviluppa attraverso vari eventi tra i quali spicca l’annuale festival “Jazz & Wine”, appuntamento montalcinese molto seguito e ormai giunto alla ventiquattresima edizione.

Un altro importante progetto Banfi, presentato nel 2010, è il Bio Bed, un sistema per il lavaggio delle macchine agricole; in pratica si azzera la dispersione nell’ambiente dei residui oleosi e dei trattamenti agricoli che rimangono nelle acque di lavaggio esterno. Le acque passano poi attraverso il cosiddetto letto biologico, cioè un “materasso” di materiali vegetali diversi. In pratica il Bio Bed è un letto biologico per far dormire sonni tranquilli all’ambiente.

La ricerca della qualità Banfi si attua anche attraverso l’irrigazione in vigna: si è passati dalla irrigazione tradizionale alla micro-irrigazione con un risparmio di acqua pari all’80%; inoltre con la captazione delle precipitazioni naturali Banfi riduce al minimo i prelievi di acqua dai fiumi Orcia e Ombrone.

Banfi, dall’inizio degli anni ’90, ha promosso programmi di coltivazione a basso impatto ambientale con un uso attento di fertilizzanti; ha dato il suo contributo alla riduzione dell’effetto serra con l’impianto di chilometri di filari di cipressi e varietà locali; conserva la fauna naturale in particolare cinghiali, fagiani, cervi; alleva un piccolo nucleo di asinelli dell’Amiata, razza a rischio di estinzione; ha dedicato una parte dei propri terreni alla coltivazione di susine, olive, frumento e querce.

Attualmente Cristina Mariani-May, terza generazione della famiglia Mariani, coordina le attività dell’azienda, contribuendo in maniera determinante al suo sviluppo.

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