Mario Soldati ,giusto 50 anni fa avviò un intrepido viaggio alla ricerca dei vini veri, i vini contadini, in contrapposizione a quelli della industria che si affacciavano sul mercato. Poi Luigi Veronelli continuò a valorizzare i piccoli produttori e anche le nicchie dell’agroalimentare Italiano. A continuare parlare di storie di vino, vini, terra, vigne, colori e sapori oggi il percorso continua con :
“Culture di Vigna”, i vini di Davide Eusebi e Otello Renzi, Viaggio nei sensi sulle orme di Mario Soldati è la seconda edizione di un’opera che affronta un viaggio a ritroso nel tempo, nel tentativo di cavare l’anima ai vini. Storie e sorsi di umanità. Un invito al lettore a vivere il calice al di là della forma e della sostanza, perché ogni vino parla.
In questo anno 2021, cosa cercano i cultori del vino oppure i semplici bevitori ?cosa chiedono i giovani quando scelgono un aperitivo per essere in compagnia ed esaltare l’amicizia ?
Cercano curiosità, vini che derivano da vitigni meno conosciuti, esplorazione di storie di produttori emergenti.
La potenza del web e dei social media sono capaci di cercare e condividere i vini preferiti dalle nuove generazioni in un mondo più dinamico che cambia di anno in anno e
mette fine ai tempi in cui si ordinavano e degustavano sempre le stesse bottiglie e solo marchi blasonati che in qualche modo influenzavano la moda e il mercato.
Ruolo importante sono le associazioni dei Sommelier che riescono ad acculturare, aggiornare ma soprattutto ad appassionare l’avvicinamento al vino e all’enogastronomia, i bar trasformatisi lentamente , con impegno in Wine-bar, i Wine lover appassionati comunicatori e naturalmente la ristorazione di qualità.
Ristorazione qualificata non vuole dire per forza stellata ma la giusta e storica trattoria, la pizzeria e i locali che usano prodotti sani, stagionali, di prima qualità. Gli Italiani hanno sempre preferito l’argomento cibo e oggi ancora di più si interessano a storie di produttori, artigiani, preparazioni gastronomiche e bevande. Un interesse crescente per le specialità regionali, per i piccoli tesori gastronomici e per vini di piccole produzioni, le persone sono tornate a visitare i mercati e ad acquistare direttamente dalle aziende agricole di prossimità con maggiore attenzione per la realizzazione dei prodotti.
Questa situazione dona nuova linfa a tante piccole aziende che si propongono come alternativa in un comparto dominato da grandi marchi e aziende consolidate .
Cercare il prodotto locale , la piccola eccellenza, il nuovo vitigno autoctono è più stimolante che adagiarsi sulla omologazione del prodotto nonostante costose campagne di marketing ma che comunque non riescono a ispirare emozioni e spesso non incontrano i nuovi gusti.
Quali vini quindi rappresentano la necessità di questo anno 2021, ricco di speranza, voglia di vivere in leggerezza , amicizia, serenità ?
Il successo del vino rosato va analizzato e legato alla loro duttilità nell’abbinamento con differenti preparazioni, vuoi per la maggiore presenza di vegetariani e vegani e quindi alimentazione che prevede alimenti vegetali e la temperatura di servizio di un vino bianco a 10 – 12 gradi.
La bella notizia è la rivalutazione di vini rossi leggeri con tannini gentili , poco corposi e limitata alcolicità. Vini ideali per un consumo quotidiano e gradevolmente fruttati. Anche in questo caso fondamentale la temperatura di servizio che soprattutto nella calda estate deve contenersi nei 12 – 14 gradi e non proporre mai temperatura ambiente che significa sgradevolezza ed esaltazione solo alcolica , mai preferita in estate.
Qualche esempio ? Lacrima di Morro d’Alba, Vernaccia di Serrapetrona Secca e Pergola Aleatico nelle Marche, Bonarda e Lambrusco secco in Emilia, Schiava, Lagrein e Marzemino dell’Alto Adige, Pinot Nero in ogni zona d’Italia , nerello Mascalese o Frappato in Sicilia.
Comunque i grandi nomi che da sempre sono sul mercato, rimangono, i Brunelli, i Chianti, Amaroni, Baroli, Barbareschi, Bordeaux, molte cantine blasonate sono riuscite a modificare i vini secondo le nuove esigenze , non esasperate strutture e spigolature tanniche ma a vantaggio di morbidezze e profumi fruttati.
Forse perdiamo in tipicità e verginità del prodotto ? Forse si , tutto sta nella sensibilità del produttore.
Largo spazio ormai ottengono i vini Biologici, Biodinamici, Naturali, stanno influenzando sempre più il mondo enologico , costretto a valutare il convenzionale comunque a basso impatto o la certificazione Bio.
C’è poca chiarezza tra le distinzioni di questi vini ma quello che è certo che quando si parla di Green , colpisce l’attenzione. Questi vini non prevedono l’uso di additivi sintetici e nel caso del biodinamico pratiche di vigna e di cantina rifacenti al mondo contadino ed esoterico.
Vini naturali che però non devono “puzzare” la troppa permanenza sulle fecce non deve essere un pregio ma un difetto. Il vino deve mantenere la sua eleganza e piacevolezza anche in un mondo di giovani particolarmente sensibili a tematiche di sostenibilità e rispetto dell’ambiente .
A confondere le nuove correnti naturalistiche, abbiamo anche la presenza di vini Vegan che stanno conquistando la loro fetta di mercato. Si riconoscono dalla dicitura in etichetta e si distinguono dai vini per vegetariani dal non impiego di additivi enologici di origine animale come albumina e caseina usati come filtri per i mosti e naturalmente niente concimi organici in vigna come il letame.
Poi il successo degli “ Orange Wine”, vini arancione. Vini bianchi in ossidazione, non filtrati a gratificare alcuni ricercatori appassionati di gusti particolari. Va detto che tra questi ci sono vini naturali di spiccata personalità e piacevolezza.
Non lontano da questa tipologia ma di gran lunga di qualità più raffinata possiamo annoverare i vini in Anfora. Una storia lunga 8000 anni ci porta alle prime anfore dei vini Georgiani. Oggi speciali contenitori che richiamano le stessa forma e sono studiate per non contaminare il vino con materiale di giusta miscela di argille che permettono la migliore ossigenazione possibile, non cedono al vino gusti vanigliati o tostati.
Per quanto riguarda la commercializzazione, il marketing del vino, valutiamo l’utilizzo di applicazioni e tecnologie per identificare la tracciabilità del vino da degustare, la wine-up a sostituzione della carta dei vini dove è possibile avere dettagli sul vitigno, abbinamenti consigliati e addirittura un Sommelier Virtual che consiglia il vino per ogni occasione. Acquisti online con sconti ordinando attraverso gruppi di acquisto.
Al contrario e per fortuna, il mondo della produzione sta valutando di non correre in velocità ma di fare una maratona meditata. In vigna si preferisce la raccolta a mano e metodi di coltivazione e vinificazione nel rispetto della natura con semplicità.
Penso che il vino fatto con Amore e rispetto avrà sempre il suo entusiasmante mercato al di fuori delle mode. In questo senso il libro “ Culture di Vigna” fa meditare , bisogna ascoltare il vino.
Da divulgatore del vino da almeno quaranta anni valuto il periodo che stiamo vivendo in relazione alla dinamicità dei giovani nell’apprezzare il beverage in genere ma in particolar modo il vino. Gran parte del merito al primo approccio nel pianeta vino va alle bollicine, brillanti, allegre , fresche, piacevoli a ogni ora.
Com’è l’approccio al vino ? cosa differenzia il vino da qualsiasi altro bere ? cerco di spiegare che non è una bevanda con cui dissetarsi, degustare il vino è si edonismo ma è anche una forma di alimento, certo non completo ma alimento liquido che si abbina all’alimento solido che è la preparazione. Vino in Abbinamento , una espressione e una cultura che conosciamo noi Italiani per valorizzare le due componenti. Molta parte del mondo usa il vino non come prodotto agricolo ma come qualsiasi altra bevanda.