Giovanni Manetti Presidente del Consorzio Chianti Classico: “Insieme si vince!”

Sfida accettata, Giovanni Manetti, il viticoltore artigiano a capo dell’Azienda Fontodi a Panzano, fuori classe chiantigiano DOC, al secondo mandato in qualità di Presidente di un Consorzio di tradizione secolare, raccoglie il guanto e ottiene un risultato entusiasmante, considerato anche il particolare periodo funesto, di cui noi tutti siamo i protagonisti involontari. Così il Consorzio che rappresenta 480 produttori di cui 342 presenti sul mercato con una propria etichetta, contraddistinta dal marchio, sigillo d’eccellenza e territorialità, del Gallo Nero, conferma la progettualità del suo Presidente, dimostrando anche per il 2021 che l’unione fa la forza, attestato da quel più che soddisfacente 21% a marcare l’incremento delle vendite. Agli Usa il primato dei paesi importatori, con il 33% delle vendite totali, a seguire l’Italia (20%), il Canada (10%), l’Inghilterra (8%), e la Germania (6%). Tra i mercati emergenti, la Corea del Sud nell’ultimo anno ha raddoppiato le importazioni del Chianti classico, quadruplicate rispetto il 2019, tanto che nell’ottica beneaugurante di un ulteriore valorizzazione ed incremento del mercato coreano, il giornalista Jung Yong Cho è stato nominato ambasciatore ad honorem del Chianti Classico. Il mercato mondiale dei vini del Gallo Nero per ora conquista 130 paesi ma come afferma il presidente Manetti c’è ancora molto da fare e durante il suo mandato si impegnerà a valorizzare ulteriormente la denominazione, continuando a consolidarne il valore e l’immagine, nella rosa dell’eccellenze enologiche mondiali. Buono anche il risultato del mercato interno che premia l’impegno con cui ci si è lungamente prodigati a rilanciare la denominazione, introducendo la tipologia Gran Selezione nel 2014 e che oggi vede nascere l’acronimo UGA, la rivoluzione dopo trent’anni di storia. Nella due giorni del 21 e 22 marzo nella location evocativa della Stazione Leopolda, aperta solo agli addetti ai lavori e alla stampa si sono presentati gli ultimi arrivati, nella famiglia già nutrita dei vini del Gallo Nero e realizzati bilanci. Trascorso da qualche decennio quel tempo contraddistinto da un esubero di produzione qualitativamente non soddisfacente, si è ricercata, ottenuta l’eccellenza anche perseguendo un preciso piano strategico, fondato sulla collaborazione dei produttori viticoltori che in sinergia con l’operato del Consorzio e il valore aggiunto della ricerca scientifica ha centrato l’obiettivo della costituzione delle Unità Geografiche Aggiuntive (UGA). Tale mappatura identifica 11 aree segnate all’interno della zona di produzione dei Gallo Nero, distinguibili in base alla combinazione dei fattori naturali (composizione del suolo, microclima, giacitura dei vigneti) e dei fattori umani (storia culturale, tradizioni locali, spirito di comunità): San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio. Questa ulteriore importante tappa del percorso di valorizzazione delle caratteristiche organolettiche del Chianti Classico prevede che nell’etichetta venga indicato il nome del comune o della frazione di provenienza. Rafforzando in termini di comunicazione il binomio vino-territorio e in un contesto di identità territoriale, la domanda del consumatore sarà sollecitata dall’eterogeneità dell’offerta, crescendo esponenzialmente. Dulcis in fundo: il prodotto imbottigliato registra una crescita della Riserva e della Gran Selezione che nel 2021 hanno chiuso congiuntamente con un 43% della produzione e un 55% del fatturato. Ma Il Presidente del Consorzio Giovanni Manetti da imprenditore artigiano, solidamente radicato nella propria terra, ricorda anche il prezioso risultato ottenuto in questi anni del suo mandato con il 52% dei vigneti a certificazione biologica, che presto diventeranno il 75%. Amare visceralmente il proprio territorio, promuoverne le eccellenze enogastronomiche, diversificando le offerte, scegliendo l’arte come propellente, nell’ottica di un profitto che acquista un plus valore, arricchendo gli autoctoni come anche i turisti, questa l’ulteriore mission. Nasce il progetto “Meet Chianti Classico Experience”, con il sostegno dell’Unione Europea. Il carnet nutrito di appuntamenti prevede una mostra di bottiglie disegnate da artisti internazionali (Meet Art), un calendario di concerti in cantina con la partecipazione degli allievi dell’Accademia Musicale Chigiana (Meet Music), uno spettacolo teatrale (Meet Theatre) e la Chianti Classico Card (Meet Chianti Classico), una carta a punti che offre oltre 150 esperienze multisensoriali nelle cantine del territorio.

 

Foto Simone Paris

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