La recente situazione meteorologica con siccità diffusa sta facendo rivedere le stime a un meno 5 % di resa che può arrivare fino al 10 % e oltre nelle regioni più colpite. La situazione dei vigneti al momento è abbastanza buona anche se la fioritura è iniziata in ritardo al Centro Nord.
I danni provocati dalla gelata di Pasqua sono parzialmente sanati ma influiranno sulla raccolta delle uve a seconda dei territori.
Quest’anno abbiamo avuto eventi climatici di inusuale ed eccezionale portata. Dopo l’autunno e inverno con temperature nella norma, primavera ed estate sono state caratterizzate da assenza di piovosità e le viti hanno subito stress idrico , soprattutto i vigneti più giovani con apparato radicale non troppo formato. Meglio i vigneti più vecchi ,le lunghe radici hanno cercato e trovato linfa necessaria per il sostentamento della intera vite.
Ad aprile un’ondata di gelo ha colpito i vigneti in molte zone, danneggiando molti germogli ormai già ben sviluppati, limitando così la futura fruttificazione. Un lungo periodo di siccità, che ancora persiste, ha messo a dura prova i vigneti del Centro-Sud Italia, che hanno dovuto subire anche una straordinaria ondata di caldo.
I vigneti del Nord hanno invece potuto beneficiare, durante i mesi di luglio ed agosto, di provvidenziali piogge, anche se spesso sono state, in alcune zone, accompagnate da grandinate, che hanno ridotto il potenziale produttivo. Lo stato sanitario comunque si presenta generalmente buono, con rari problemi di attacchi di peronospora e oidio.
I problemi sono sopraggiunti durante il repentino abbassamento delle temperature ad aprile e le relative gelate del 7, 8 e 15 aprile, con minime scese anche oltre -4° C, che hanno interessato soprattutto il Nord Italia, le aree di Toscana e la Sardegna. A luglio, si è avuto un innalzamento delle temperature e una straordinaria ondata di caldo, che ha coinvolto anche il Nord, raggiungendo l’apice nel mese di agosto, tanto che la colonnina del termometro ha fatto registrare valori al di sopra dei 40° C. Con tali premesse, le viti hanno sofferto anche di stress idrico, per cui si prevede in generale una diminuzione quantitativa. Si registra in diverse zone, dalla fine di settembre, una buona escursione termica tra giorno e notte e un tasso di umidità che sta ristabilendo l’equilibrio idrico, migliorando le condizioni per la maturazione finale delle uve.
Dal punto di vista vegetativo e fitosanitario, in vendemmia, la situazione del vigneto italiano appare buona. Per quanto riguarda la fenologia riproduttiva, la fase di fioritura è iniziata nella norma rispetto alla media 2001-2020 al Sud, mentre si evidenziano ritardi di 4-6 giorni al centro e di 6-10 giorni al Nord.
Qualche problema si è verificato per l’altalenante andamento climatico di giugno e luglio, quando si sono verificati importanti fenomeni temporaleschi, accompagnati da grandinate eccezionali, in particolare nel Nord Est. Allo stesso tempo si rilevano scarse risorse idriche e picchi eccezionali di temperature nel centro Italia, soprattutto nell’area Toscana , Marche e nel Sud, soprattutto nel Salento e in Sicilia.
Alla prima settimana di settembre, si stima che l’uva raccolta sia circa il 25% del totale. Anche quest’anno la prima regione a staccare i grappoli è stata la Sicilia a fine luglio, con la raccolta delle uve Chardonnay per le basi spumante e Pinot Grigio, seguita da Puglia e Lombardia con la Franciacorta e l’Oltrepò per le basi spumante.
Nelle Marche zero piogge e afa, ma anche difficoltà a reperire manodopera per le aziende vitivinicole, con una vendemmia anticipata meno produzione e costi più alti per mantenere gli alti standard di qualità dei vini marchigiani.
E’ stata una vendemmia di Ferragosto per i vitigni precoci come pinot, chardonnay e sauvignon mentre per gli autoctoni Verdicchio, Bianchello, Pecorino e Passerina e Ribona si stanno vinificando fine settembre. Quello in corso, lamenta Coldiretti, è “un anno talmente secco come non si ricordava da decenni. Gli enologi hanno stimato che una primavera senza precipitazioni come quella dei mesi scorsi non si registrava da 60 anni .Con i caldi attuali le aziende sono costrette a vendemmiare la mattina presto o la sera tardi e ad adottare soluzioni di refrigerazione per non far perdere ai grappoli appena raccolti qualità, aromi e profumi”.
Allargando l’indagine al resto d’Italia : Limitati gli attacchi di parassiti e le varietà precoci quali Glera , vitigno del Prosecco e Chardonnay e Pinot sono in ottimo stato pur subendo una diminuzione dei grappoli
Nel Trentino Alto Adige la situazione è buona e il ciclo vegetativo e le fasi fenologiche sono regolari. Le grandinate di Luglio hanno colpito i vigneti del Basso Adige e la Val di Cembra causando un ritardo vegetativo.
In tutta la Lombardia la situazione sanitaria e fisiologica dei vigneti è buona al momento. Le grandinate hanno colpito l’Oltrepò Pavese e la Franciacorta causando danni da aggiungere alle gelate primaverili.
In Piemonte il panorama della vendemmia è piuttosto eterogeneo. Si prospetta una vendemmia normale nonostante le gelate di Pasqua e il freddo proseguito fino a fine Maggio seguito da un caldissimo Giugno.
L’Emilia Romagna ha avuto un inverno con scarse precipitazioni e temperature elevate per il periodo. Le gelate improvvise di Aprile hanno colpito il territorio piede collinare del Lambrusco Grasparossa. Ritardi nello
sviluppo delle viti e nel complesso il danno si è ridotto grazie alla buona ripresa vegetativa. Le uve sono mediamente ottime.
I Colli Bolognesi non sono stati colpiti da grandinate e gelate. La situazione delle uve e in particolare del Pignoletto, il Re dei Colli Bolognesi, è buona e le altre piante a bacca bianca sono in ottimo stato. Meno buona la situazione nel Modenese, nel Reggiano e in provincia di Ravenna: si temono perdite fino al 20 % del raccolto.
In Toscana le abbondanti piogge degli ultimi mesi del 2020 e dei primi del 2021 hanno dotato i vigneti di un eccellente approvvigionamento idrico. I primi germogli di Sangiovese sono comparsi con un leggero ritardo. Il ritorno del caldo in Maggio ha favorito lo sviluppo delle viti e la fioritura con una ottima allegagione successiva. Limitati gli attacchi di parassiti e quasi nulla la comparsa di malattie. I problemi di siccità subentrati recentemente possono portare a un calo delle rese vendemmiali.
In Abruzzo e in Molise le piogge sono state scarse fino ad Aprile e i vigneti più giovani sono andati in sofferenza. Dalla fine di Aprile fino alla metà di Luglio non ci sono state precipitazioni, ma le vigne hanno dimostrato ancora una volta una grande capacità di adattamento e resilienza.
L’ Umbria prospetta un buono stato di salute delle vigne e delle uve dopo le gelate primaverili.
La preoccupazione maggiore attualmente è riposta nella prolungata siccità. Normale lo sviluppo dei vigneti nel Lazio.Qui le gelate non hanno provocato grosse perdite di uve, adesso le temperature sono alte e preoccupano i viticoltori. Si temono attacchi patogeni quali l’oidio.
In Campania le temperature invernali sono state piuttosto miti e le piogge sono state abbondanti favorendo una buona ripresa vegetativa. Le temperature si sono assestate in Maggio e l’assenza di piogge ha limitato lo sviluppo di malattie consentendo una buona allegagione.
Nella Puglia la situazione è assolutamente sotto controllo dal punto di vista fitopatogico. Lo sviluppo vegetativo dei vigneti è buono anche se la siccità delle ultime settimane solleva qualche preoccupazione. Attualmente l’unico dato certo è che l’annata vitivinicola ha un ritardo consistente per le maturazioni.
Per quanto riguarda la Calabria i vigneti sono in uno stato vegetativo ottimale nonostante le gelate e le nevicate invernali e primaverili. La vendemmia è stata anticipata e ormai finita
La Lucania ha avuto un andamento climatico favorevole. Le precipitazioni sono state abbondanti e ben distribuite e le uve sono di ottima qualità. Pochi gli interventi fitosanitari nei filari. Si stima una riduzione delle rese intorno al 5/6 % ma in molte cantine ci sono bottiglie in giacenza.
La vendemmia nella assolata Sicilia devastata purtroppo dagli incendi nonostante tutto può contare su una buona condizione delle uve. L’inverno ha portato generose precipitazioni mentre la primavera è stata decisamente asciutta. Nella seconda metà di Giugno le temperature sono state molto elevate causando un ritardo nella allegagione.
La Sardegna ha goduto di un buon approvvigionamento di acqua che a volte ha purtroppo causato gravi danni. la regione sta facendo la conta dei danni causati dagli incendi e si pensa che ci sarà un calo delle rese
non ancora stimabile. Le uve sono sane e il leggero anticipo iniziale causato dai fenomeni atmosferici è stato ricondotto alla normalità dalle temperature di Giugno e Luglio.