Quando si parla di Made in Italy, si parla esclusivamente di prodotti italiani, dove la parola d’ordine è qualità. Il Made in Italy, infatti, è da sempre il marchio più richiesto in diversi settori, sia nella nostra penisola che all’estero. Gli scambi internazionali e il rapporto di import-export rappresentano una parte significativa dell’attività economica globale, a cui partecipa anche il Bel Paese. Certamente tra i prodotti che maggiormente rendono L’Italia famosa nel Mondo ci sono certamente il Cibo e il Vino. Per identificare le eccellenze italiane però non bisogna riferirsi solamente alla nostra filiera enogastronomica: l’Italia infatti viene percepita come realtà unica al Mondo anche in settori che forse non ci saremmo aspettati di dover contemplare. A tal proposito oggi faremo un piccolo approfondimento legato ad una di quelle produzioni che si legano in termini indissolubili al concetto di alta qualità e Made in Italy: la ceramica italiana. E’ piuttosto difficile dare una data di nascita alla ceramica ma certamente è una delle invenzioni più antiche dell’uomo e certamente nasce per caso: qualche nostro progenitore avrà acceso il fuoco in un punto in cui l’acqua aveva ben compattato un terreno argilloso e si sarà accorto che la terra, sotto al fuoco, si era solidificata trasformandosi nel primo, casuale, manufatto in “terracotta”. I nostri progenitori impararono a modellare l’argilla e compresero che si potevano ottenere risultati migliori mettendola prima ad essiccare al sole per poi cuocerla sul fuoco ottenendo i primi recipienti in ceramica dura: i primi vasi di terracotta risalgono a 18.000 anni fa. Gli oggetti plasmati e cotti sono principalmente vasellame e contenitori per i cibi. I manufatti più antichi ritrovati, delle scodelle cotte direttamente sul fuoco, risalgono a 16.000 anni avanti Cristo e sono stati ritrovati e datati in Cina. Potrebbe sembrare strano parlare di piastrelle ma in realtà si tratta di un vero e proprio patrimonio per la nostra economia, oltre che dell’ennesimo fattore di orgoglio della tanto amata etichetta Made in Italy. In particolare, sono le piastrelle in ceramica ad essere molto richieste ed apprezzate all’estero, in quanto sintesi di qualità ed estetica che nel corso dei decenni i nostri abilissimi artigiani sono riusciti a realizzare ad altissimi livelli. Fino a qualche anno fa si riteneva che i pezzi più antichi fossero quelli ritrovati in Giappone, datati circa 12.000 avanti Cristo. Questi primi oggetti sono forme primitive, grezze, poco raffinate, incredibilmente giunte fino a noi, cosa questa che già mette in luce la straordinaria durabilità di questo materiale. Una vera e propria rivoluzione si ebbe grazie all’invenzione del piatto girevole (tornio) che agevola la produzione di oggetti quali vasi, piatti, anfore e brocche. Rispetto alla primitiva lavorazione manuale si possono ora ottenere oggetti meno sgraziati, più simmetrici e armoniosi. La combinazione tra la rotazione continua del piano di appoggio dell’argilla umida e le mani che la plasmano, consentono di affinare la tecnica produttiva e rendere più sottili le pareti degli oggetti. Si tratta sempre di recipienti per contenere acqua e cibo e costruiti con un’ottica di funzionalità, non decorati, ma di forme armoniose. Una seconda evoluzione si ebbe poi con i primi tentativi di decorazione della ceramica: dai primi semplici graffi fatti all’esterno dei manufatti a tentativi di disegni geometrici per arrivare, infine, sempre incidendo la parte esterna, a parole, frasi e scritte. Ci si rende conto che le frasi o i disegni scritti sulla terra pressata e cotta rimanevano indelebili nei vasi e nelle anfore in terracotta ben più a lungo di quanto succedeva con le parole scritte sui papiri o sulle pergamene. Qualcuno inizia a pensare che si potrebbe utilizzare la terracotta per riportarvi leggi, imposizioni religiose, codici o per tramandare eventi e storie. L’alternativa è scolpirle sulla pietra, operazione più onerosa e lunga. Nascono così le primissime piastrelle in ceramica. Le prime piastrelle furono, infatti, delle “piastre di terra battuta” realizzate per essere un supporto su cui scrivere testi importanti. Su delle lastre di argilla cruda gli incisori scrivevano, quindi, leggi o direttive, piuttosto che frasi religiose o storie di Re e guerrieri. Una volta cotte, queste prime piastrelle diventavano dei veri e propri testi di divulgazione, dei “libri”, insomma, estremamente durevoli.
Da qui, da questi manufatti, inizia la storia che porterà ai moderni rivestimenti in ceramica che troviamo nelle pareti e nei pavimenti delle nostre case, ma la strada è ancora lunga. Le prime piastrelle in ceramica della storia furono, insomma, dei “libri” concepiti così per durare secoli e trasmettere al futuro conoscenze, leggende, storie che difficilmente sarebbero arrivate fino a noi. Un manufatto di ceramica di circa 3700 anni fa, ritrovato in Iraq, riporta una tabella trigonometrica e, al momento, risulta essere la più antica mai trovata al mondo: certamente fu utilizzata per la verifica trigonometrica per calcolare come costruire palazzi, templi, piramidi e canali. Le prime decorazioni “industriali” delle piastrelle, che rappresentarono un’innovazione molto interessante e tuttora utilizzata nell’industria per strutturare le superfici, si ebbero poi grazie all’introduzione di cilindri in calcite che venivano passati, facendoli rotolare, sull’argilla bagnata per creare delle decorazioni che si ripetevano in continuazione: una volta inciso, un cilindro poteva replicare migliaia di volte la decorazione sulle lastre. Questi cilindri venivano realizzati in marmo o anche in pietre semipreziose, oppure in avorio. Ne sono stati trovati molti nell’area della Mesopotamia a dimostrazione che la realizzazione di questi progenitori degli attuali listelli di ceramica decorata era una attività fiorente. Nacque così il concetto industriale di produzione di piastrelle in ceramica decorate. Incredibile ed estremamente affascinante è dunque prendere atto di come, da una prima funzione culturale e storica della lastra in ceramica, si sia poi passati ad un utilizzo decorativo di livello talmente alto da farne un’eccellenza (l’ennesima!) incontrastata (oltre che richiestissima) della nostra amata Italia.