Pomario e il suo vino: nobile frutto di una terra vigorosa

Decidere di dedicare le proprie energie nel recupero di un vigneto arrampicato su una collina umbra può sembrare un progetto troppo impegnativo da portare a termine. Ma Giangiacomo e Susanna Spalletti Trivelli hanno voluto accettare la sfida e dopo alcuni anni dedicati al recupero delle piante già nel terreno, nel 2009 hanno iniziato le prove di vinificazione che hanno confermato il potenziale delle varietà presenti (Sangiovese, Trebbiano e Malvasia “locali” con l’aggiunta di 3000 metri quadri circa di un clone bordolese di Merlot) che nel corso di 50 anni si sono perfettamente integrate all’ambiente.

Ci vuole tanta passione e tanto lavoro per riuscire in una impresa come questa ma dopo tanto impegno l’etichetta Pomario ha oggi ben sei ottimi vini (bianchi, rossi e rosè) che possono essere considerati una eccellenza di questo territorio e soprattutto il Muffato delle Streghe ritenuto a ragione tra i migliori passiti in Umbria.

Pomario è un piccolo poggio di circa 10 ettari isolato dal resto del territorio da un fitto bosco che lo circonda. Si trova in provincia di Perugia nel comune di Piegaro in prossimità di Monteleone di Orvieto, nella zona di confine tra Umbria e la Toscana.

L’incontro tra questo luogo e coloro che lo cureranno e l’ameranno per fargli produrre frutti di alta qualità avviene quasi per caso. I conti Spalletti Trivelli cercavano un casale in Umbria dove poter ritirarsi per combattere lo stress cittadino e

dopo tante infruttuose ricerche, grazie anche alla guida di un agente immobiliare preparato, hanno trovato questo appezzamento che aveva solo un rudere da ricostruire e un vigneto da riportare in vita, del quale hanno subito intravisto le potenzialità. Già presente in famiglia la tradizione che vuole il piacere di produrre un vino di elevati standard qualitativi Giangiacomo e Susanna non ci hanno pensato due volte e sono partiti in questa avventura che oggi inizia a dare loro molte soddisfazioni.

Racconta Giangiacomo: “Usciti dall’Autostrada a Fabro, ci inerpicammo sulla salita che porta a Monteleone e da lì, in meno di 5 minuti, giungemmo a una strada bianca. Attraversato un bosco, ci apparve una vecchia vigna, degli ulivi e infine la casa avvolta dalla nebbia. Il paesaggio attorno era invisibile, ma un silenzio quasi irreale testimoniava un isolamento in sintonia con la voglia di serenità che andavamo cercando. Girando intorno al casale, in cattive condizioni, ma con le sue forme architettoniche assolutamente integre, ebbi la sensazione di trovarmi di fronte a un “archetipo” di casa conosciuto da sempre, al quale stavo tornando.”

C’è, in queste parole, tutta la semplicità e l’emozione di trovarsi come a rivivere dei ricordi mai vissuti. La sensazione che quello fosse il posto giusto. Il posto che li stata aspettando. E che ha ricambiato l’attenzione che gli è stata dedicata non solo con un vino eccellente, ma da qualche tempo anche con un olio biologico, ottenuto dalla spremitura a freddo e prodotto, per il

momento, in quantità limitate. L’olio è “buono” quando si sposa con il pane caldo e quest’olio dall’intenso colore verde smeraldo nasce proprio per essere gustato a crudo per apprezzarne a pieno il suo sapore intenso.

Grandi soddisfazioni abbiamo detto. L’azienda a marchio “Pomario” inizia a conquistare fette di mercato esigente sempre più vaste. Un altro risultato ottenuto. Questa è l’Italia che ci piace.

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