“Coltivare la diversità toscana” è la filosofia della famiglia Frescobaldi, da più di 700 anni impegnata nella coltivazione del vino nella regione, nella quale è oggi titolare di otto tenute, dalle quali si ricavano dei vini capaci di sintetizzare al meglio le caratteristiche – naturali, fisiche, chimiche, geografiche e climatiche – del territorio nel quale sorge ciascuna di esse. Come spiega Lamberto Frescobaldi – oggi a capo dell’azienda di famiglia – si tratta di «fare parlare la terra e la diversità dei territori», ognuno dei quali esprime – finanche nei sapori e negli aromi dei propri vini – una sfumatura peculiare della più ampia vocazione della Toscana per la viticoltura. L’obiettivo, e insieme la «sfida» affrontata quotidianamente, continua Frescobaldi, è quella di raggiungere «il più alto livello di qualità nell’assoluto rispetto della tipicità delle nostre uve, che sono l’espressione del territorio».
Come accennato, l’attività della famiglia Frescobaldi si articola su otto tenute, ognuna gestita come entità singola, con propri responsabili per la viticoltura, la vinificazione e l’affinamento, ma tutte ugualmente vocate alla produzione di vini di gran pregio: si va dalla Tenuta Castiglioni a Montespertoli, la storica tenuta di famiglia, dove nel XIV secolo cominciò l’attività vitivinicola dei Frescobaldi, a Castello Pomino; da Castello Nipozzano a Tenuta Perano a Gaiole in Chianti; dalla Tenuta CastelGiocondo di Montalcino alla Tenuta Ammiraglia di Magliano in Toscana; da Remole, nel comune di Sieci, fino alle vigne coltivate sull’isola di Gorgona nell’ambito di un progetto di collaborazione tra l’istituto di pena dell’isola e Frescobaldi, i cui enologi e agronomi – ormai fin dal 2012 – sovrintendono alla produzione vinicola portata avanti dai detenuti che, scontando in tal modo il periodo finale della loro pena, potranno poi spendere le competenze così acquisite nel percorso di reinserimento sociale. A queste, che sono le vere e proprie “Tenute Frescobaldi”, si aggiungono, facendo quindi ugualmente capo alla famiglia Frescobaldi, aziende di alto prestigio quali Masseto, Ornellaia e Luce in Toscana – precisamente a Bolgheri (Livorno) le prime due e a Montalcino la terza – e Attems in Friuli Venezia Giulia. I vini di tutte queste tenute trovano poi un posto d’onore – in abbinamento alle specialità della cucina tradizionale toscana – nei due ristoranti gourmet a marchio Frescobaldi, uno a Firenze e l’altro a Londra.
In ogni caso, come ha ricordato Lamberto Frescobaldi in una intervista rilasciata in occasione della sua apparizione sulla copertina del numero dello scorso aprile di Wine Spectator – la più
diffusa rivista di vino a livello internazionale – la sua è, più in generale, «un’azienda agricola, non solo vinicola», che quindi affianca a quella del vino un’altra produzione importante, quella dell’olio extravergine d’oliva “Laudemio”, che nasce nei 300 ettari di uliveto toscani della famiglia Frescobaldi.
Da segnalare infine l’attività di mecenatismo portata avanti dalla famiglia Frescobaldi, che, radicata nei rapporti commerciali intrattenuti, alle origini dell’attività vitivinicola, con artisti come Donatello, Filippo Brunelleschi e Michelangelo, si esprime oggi in “Artisti per Frescobaldi”, un premio biennale d’arte contemporanea che, dal 2013, a ogni edizione coinvolge tre artisti, chiamati a interpretare con le loro opere la tenuta di CastelGiocondo. Solo una delle tre opere è poi premiata dalla giuria formata da tre direttori di altrettanti musei di arte contemporanea, ma tutte e tre andranno ad arricchire la collezione comprensiva di tutte le opere presentate nelle diverse edizioni del premio e ospitata in vari spazi della tenuta protagonista della kermesse. Contestuale alla manifestazione è infine la produzione di un’edizione dedicata, limitata e numerata di bottiglie di Castel Giocondo Brunello di Montalcino, la cui etichetta è realizzata dagli artisti partecipanti al premio.