Già dal 1968, infatti, si avvertì la necessità di iniziare a sviluppare una didattica con cui supportare i soci nella loro crescita professionale e rendere la figura del sommelier sempre più strategica all’interno del mondo della ristorazione e non solo.
Oggi il sommelier non è semplicemente il professionista in grado di suggerire il vino migliore in abbinamento al cibo, ma un vero esperto di comunicazione del mondo delle bevande e non solo: dai vini, ai distillati, passando per le birre ed i tè, fino a giungere anche ai sigari.
L’attenzione crescente verso le matrici alimentari, dal punto di vista nutrizionale, oltre che gastronomico, richiede conoscenze in costante e continuo divenire che necessitano di periodici aggiornamenti, con una didattica che deve necessariamente essere sempre al passo coi tempi: oltre ai tre livelli da 15 lezioni l’uno, al termine dei quali si può sostenere l’esame finale per diventare sommelier, infatti, l’Associazione propone anche un’ampia serie di seminari e master, anche di livello internazionale.
Far parte dell’Associazione permette, inoltre, di partecipare a moltissime attività di enogastronomia, che vengono continuamente organizzate per i soci: dalle degustazioni guidate, ai seminari a tema, passando per le cene e le gite presso aziende vitivinicole in Italia e nel mondo, oltre a congressi e simposi nazionali e internazionali.
Sono spesso le piccole cose quelle che possono fare grandi differenze: per questo nei seminari ci si concentra spesso sui dettagli; è il caso, ad esempio, del corso sulle tecniche di servizio, l’approfondimento che permette al sommelier di avere una chiara panoramica sulla gestione della cantina e della carta dei vini, sulle attenzioni necessarie per presentare correttamente qualsiasi prodotto, in ogni differente contesto ci si trovi a lavorare.
Una due giorni in cui si ha modo di acquisire consapevolezza anche sul ruolo del sommelier dal punto di vista della comunicazione: “Chi serve il cliente al ristorante rappresenta il biglietto da visita dell’attività stessa” ci spiega, infatti, Nicola Bonera, master trainer di questo avvincente seminario. Gli fa eco l’altro istruttore del corso, Luisito Carazzo, che afferma: “Il sommelier deve avere sempre grande rispetto per il produttore, chiunque esso sia, valorizzando le sue scelte e facendosi portavoce della qualità, con onestà ma senza dimenticare lo scopo commerciale del proprio lavoro.”
Ogni vino deve essere presentato alla giusta temperatura ed utilizzando il calice appropriato: solo così, infatti, sarà possibile valorizzarne al massimo tutte le caratteristiche. Nel seminario sulle tecniche di servizio, inoltre, si ha modo di conoscere tutti gli “strumenti del mestiere” necessari per maneggiare correttamente le bottiglie: apribottiglie, pinze, glacette, candele, caraffe e decanter.
Non è tutto: un sommelier professionista, infatti, deve conoscere e saper maneggiare anche le birre, i sakè, i distillati ed i sigari, per essere sempre in grado di coccolare e consigliare nel modo più opportuno il proprio cliente.
Non solo vini, dunque, ma anche tante altre classi merceologiche da studiare e conoscere in maniera approfondita: per questo il sommelier non può mai smettere di studiare, viaggiare e degustare. Un percorso che non conosce fine e che porta il nostro professionista a curare tutti gli aspetti legati al mondo della degustazione, della comunicazione, degli abbinamenti e della ristorazione.
Per i più ambiziosi, anche la possibilità di frequentare la Scuola Internazionale di Cucina con il Master Alma-AIS, che fornisce competenze di alto livello nella comunicazione, gestione e marketing del vino o anche con il Master Universitario sui Vini Italiani e i Mercati Mondiali.
“O ti formi o ti fermi!” si dice spesso nel mondo della formazione e in una realtà come la nostra, che corre sempre più veloce, davvero non è possibile fermarsi; grazie ad AIS ed ai suoi corsi, allora, il sommelier disporrà di numerosi e validi supporti su cui poter fare affidamento per non fermarsi mai!